Fascino Antico Trulli B&B, Alberobello

Alberobello

Alberobello sorge su due rilievi collinari. Sul colle orientale vi è la città nuova con caratteristiche architettoniche moderne; sull’altra sommità, disposta ad occidente, si allineano i trulli, in un agglomerato urbano suddiviso in due rioni: Monti e Aia Piccola, entrambi Monumenti nazionali e dal 1996 riconosciuti dall’U.N.E.S.C.O Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Alberobello è il solo caso in cui l’architettura in pietra a secco, nata originariamente in campagna per i bisogni tipicamente rurali, si organizza in una forma “urbana”. Ciò ha delle motivazioni storiche completamente particolari, che ancora oggi si ricercano e si approfondiscono.

Nel 1481 sul territorio della città, che era di proprietà della famiglia dei Conti di Conversano (una città più a nord) e dove esisteva una grande foresta, da cui il nome riportato negli atti Sylva aut nemus arboris belli (oggi Alberobello), il Conte Andrea Matteo Acquaviva fece venire ad installarsi dei contadini per provare a coltivare la terra. Ma ciò si fece in dispetto dell’interdizione del re di Napoli Ferdinando I d’Aragona, che con una legge chiamata Prammatica de Baronibus, sottometteva l’erezione di nuovi centri urbani al pagamento delle pesanti tasse.

I contadini, avevano quindi la possibilità di costruire case col rigoroso obbligo della tecnica in pietra a secco; case che dovevano avere proprio un carattere provvisorio perché, in caso di ispezione da parte dei funzionari del Regno ne bisognava demolire almeno facilmente una parte. Ecco, dunque, che la tipologia certamente legata alla campagna per le sue caratteristiche rurali, si sviluppa anche secondo i fattori sociali che creano una tipologia, ma soprattutto una morfologia singolare. Poi il numero degli abitanti aumentò. Nel 1635 il Conte Giangirolamo fece costruire un forno, un mulino, una piccola cappella.

Ma la condizione degli abitanti, che erano sempre più numerosi, diventava insopportabile, obbligati com’erano a sacrificarsi in case che provvisorie non erano, in un’epoca di bisogni che cambiavano. Fu nel maggio del 1797 che una delegazione di abitanti si presentò al re per esporre i vari problemi. Pochi giorni dopo, il re firmò un decreto che liberava per sempre il territorio dal servaggio feudale. Ed è in questo momento che cessa l’obbligo di costruire in pietra a secco, ma l’abitudine alla tecnica, fortemente radicata nello spirito dei paesani, continuò ad esistere ancora per molto tempo.

E’ evidente che la domanda della forma dell’abitazione comporta un tentativo di ricerca sulla sua stessa origine. La considerazione di fondo è che la forma del cerchio costituisce l’espressione prima nell’immaginario collettivo. Dall’antichità l’uomo ha considerato questa forma come luogo di riunione e residenza. La letteratura dell’antichità rappresenta spesso in questa forma le architetture e le testimonianze più vecchie. Passando dalla Mesopotamia, alla civiltà micenea e greca, ma anche a ovest del Mediterraneo, ritroviamo costantemente questa forma.
Per quanto concerne il termine trullo, sono state considerate diverse ipotesi. Il termine greco tholos, definisce perfettamente l’architettura greca che indica; il termine latino turris ( che ha subito delle alterazioni in turulla, trulla e trullum), indicava una piccola torre.

A questi manufatti si danno forme ataviche che trovano la loro radice nella capanna primitiva e, con questa tecnica elementare di posa pietra su pietra, senza legante, si definisce l’immagine del cono e, con lui, il ricordo di un oggetto che rappresenta una società sempre vicina alle sue origini.

CHIESA A TRULLO SANT’ANTONIO
La chiesa di San Antonio è un sobrio edificio di culto a forma di trullo, ed è segnalata soprattutto per la singolare tipologia che riconduce alle forme tradizionali del costruire. Innalzata in pochi mesi e aperta al pubblico nel 1927, rappresentava l’appendice estrema del Rione Monti e sorse come simbolo di lotta contro le altre religioni. E’ stata completamente restaurata nel 2004.

SANTUARIO DEI SANTI MEDICI
All’inizio era un chiesetta rurale, poi nel 1635 ebbe un primo ampliamento; l’attuale prospetto in stile neoclassico, ad opera dell’architetto alberobellese Antonio Curri, risale al 1885.
I successivi interventi hanno reso l’interno della chiesa, divenuta Basilica Minore nel febbraio del 2000, decorosa ed accogliente per i tanti devoti.

Il culto per i due santi Cosma e Damiano, divenuti oggi santi patroni della città, pare sia stato introdotto dal Conte Giangirolamo Acquaviva di Conversano nel diciassettesimo secolo.
Nel 1785 giunsero da Roma le loro reliquie.
Ancora oggi il culto per questi santi è particolarmente sentito tra i
cittadini di Alberobello, ma anche da parte di quelli provenienti dai paesi limitrofi. Ogni anno, infatti, il 26/27/28 settembre ad Alberobello si tiene una grande festa che richiama parecchi devoti.
Luminarie, bande, fuochi d’artificio, fanno da contorno a tradizioni religiose e popolari particolarmente suggestive.

TRULLO SOVRANO
Situato a nord del paese, alle spalle della Chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano, rappresenta il più avanzato esempio di trullo disposto su due piani. La maestosa cupola conica, alta circa 14 metri, si erge imponente al centro di un gruppo costituito da dodici coni. Fu costruito nella prima metà del settecento per conto della famiglia benestante del sacerdote Cataldo Perta.
Orario: 10.00–19.00 (Tutta la settimana)
Adulti: Euro 1,50 / Ridotto: (al di sotto di 12 anni) Euro 1,00

MUSEO DEL TERRITORIO
E’ costituito da un agglomerato di dodici trulli comunicanti e continui, i più antichi dei quali risalgono al secolo XVIII. Il centro Museale ospita una collezione espositiva permanente relativa alle tradizioni architettoniche e culturali del luogo e un’area destinata a mostre temporanee.
Piazza XXVII Maggio, 22 Ingresso:3€(prezzo comprendente Museo del Vino e Museo dell’Artigianato). Gratis al di sotto di 11 anni. Orario invernale: 10-13,15.30-19 Orario estivo:10-19 Giorno di chiusura: Lunedì

TRULLO SIAMESE
I trulli siamesi, particolari per la loro “forma doppia”, hanno due ingressi, uno per cono, che si affacciano su strade diverse. Anche se all’interno si distinguono due diversi vani, anticamente messi in comunicazione da una piccola porta, all’esterno la copertura si presenta insellata, essendo stata colmata la rientranza tra i due coni. Questa caratteristica, assente nei trulli più recenti, conferma l’arcaicità della costruzione. Molti riconducono l’origine della sua particolare forma a una leggenda popolare. Situato in Via Monte Nero.

CASA D’AMORE
Secondo la tradizione, Francesco D’Amore il 22 giugno 1797 cominciava a costruire questa casa, la prima ufficialmente in cotto, vale a dire con l’uso di malta. Con il suo dispaccio, infatti, il Re decretava che gli alberobellesi potessero fabbricare case nel modo ad essi più comodo, senza essere impediti dal Conte di Conversano. Tale struttura rappresenta un vero e proprio passaggio tecnico-costruttivo dalle prime case a trullo alle abitazioni ottocentesche. Situata in Piazza Ferdinando IV, oggi è la sede dell’Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica APT.
Tel. 080.4325171

BOSCO SELVA
A circa 1 chilometro dal centro abitato di Alberobello, si estende l’Oasi di Protezione della Flora e della Fauna del bosco selva. L’Oasi consiste in un querceto misto di Fragno e di Roverella, che ammanta un’area collinare ondulata degradante attraverso una profonda lama verso la campagna circostante. Il bosco è un luogo ideale per passeggiate e jogging. All’interno si trovano numerose piste per gli appassionati di mountain bike ed un piccolo parco giochi all’ombra per bambini.

Il gruppo folkloristico “CITTA’ DEI TRULLI”
Imperdibile ad Alberobello è il gruppo folkloristico, che vi permetterà di scoprire usi, costumi, danze e canti alberobellesi dell’Ottocento. I canti e i balli riconducono alle esperienze della civiltà contadina, quando i giovani con stornelli e contrasti coglievano l’occasione propizia per stringere i legami d’amore della loro vita. Il Festival folklorico” Città dei trulli”, che si svolge ogni anno, nel mese di agosto nella suggestiva zona trulli (Piazzale Indipendenza–Villa Comunale), rappresenta una delle principali manifestazioni dell’estate alberobellese, nonché di tutto il comprensorio “mare-grotte-trulli”. Per informazioni: Tel. 080.4322543

Natale nei trulli
Durante il periodo di Natale, inoltre, nella zona Aia Piccola viene rappresentato il Presepe Vivente, uno degli eventi più attesi e seguito.
Sagre di dolci natalizi e mostre di presepi sono gli altri appuntamenti di quel periodo.
Giorno di mercato settimanale: Giovedì